Quanti giovani dovranno ancora morire prima che la prevenzione diventi finalmente una priorità nell’agenda politica?
In questi giorni abbiamo appreso con profondo dolore di due tragici suicidi: una ragazza di 17 anni e un bambino di soli 13.
Non ci sono parole per descrivere lo strazio e il senso di impotenza che si prova di fronte a notizie come queste.
La domanda che ci tormenta è sempre la stessa: cosa stanno aspettando le istituzioni, la politica, la scuola e il servizio sanitario per intervenire?
Dal 2019 chiediamo con forza che venga attuato un piano nazionale di prevenzione del suicidio, ma a oggi non abbiamo ricevuto risposte concrete.
Ogni suicidio non è solo un dramma individuale, ma un fallimento sociale che ci riguarda tutte e tutti. È un segnale che qualcosa, nel nostro sistema di supporto e ascolto, non ha funzionato.
Non possiamo più permetterci di rimanere in silenzio. La prevenzione deve diventare una priorità, ora.