“Vittime di Suicidio”: queste parole fanno paura e pronunciarle costruisce muri. Noi abbiamo deciso di avere il coraggio, l’onestà e la tenacia di usarle perché confidiamo nella forza e nella necessità delle parole. Vogliamo aiutare i giovani a trovarle e gli adulti ad avere il coraggio di usarle.
Vogliamo dare voce anche a chi non ne ha più una. Parlare può salvare vite e noi non staremo in silenzio.
La Tazza Blu
La Tazza Blu è nata nel gennaio 2019 in ricordo di Giulia, che poco prima di compiere 17 anni, si è tolta la vita.
Il nome dell’associazione si riferisce alla tazza blu che Giulia ha ricevuto in regalo da alcune amiche e amici e che si rifà alla sua serie tv preferita: il Doctor Who.
Essa rappresenta il Tardis, una vecchia cabina telefonica blu della polizia inglese, che il dottore, protagonista della serie, usa per viaggiare nel tempo e nello spazio.
L’immagine che vedete è il Tardis in ricordo di Giulia.
Missione dell'associazione
Giulia ha lasciato alcune lettere nelle quali ha scritto: “Non so perché lo faccio”.
Pensiamo che lei non abbia riconosciuto i pensieri che la attraversavano e non sia riuscita a dar loro voce, a trovare le parole per esprimerli.
L’obiettivo dell’associazione è quello di provare a riconoscere e dare voce a questi pensieri suicidari che a volte attraversano la mente degli adolescenti, promuovendo attività di prevenzione e intervento post- traumatico.
L’associazione persegue i propri scopi attraverso lo sviluppo di progetti rivolti alle scuole e agli altri ambienti frequentati dai giovani, coinvolgendo tutta la comunità educante, dagli insegnanti e dai genitori.
Inoltre essa organizza eventi pubblici volti alla sensibilizzazione sui temi del suicidio.
Si avvale della collaborazione di specialisti di altre associazioni, di enti statali ed istituzioni.
Chi siamo
Siamo dodici volontarie/i.
Ci occupiamo di organizzare eventi di sensibilizzazione, proporre
progetti nelle scuole e in tutti i luoghi frequentati dalle/dai giovani.
Cerchiamo di costruire una rete di relazioni volte a portare il tema del suicidio in adolescenza all’attenzione delle istituzioni scolastiche,
sanitarie e anche politiche.
Crediamo che il suicidio in adolescenza non sia mai una scelta, ma una condizione di sofferenza emotiva grande e difficile da riconoscere.
Pensiamo che la società e tutte le istituzioni debbano farsi carico del
suicidio in adolescenza che è tra le prime cause di morte.